Domenica, 09 Maggio 2010 18:46

Con Dio e senza Dio. Sul significato dei simboli religiosi nel mondo odierno

Scritto da  Gerardo

Oltre al generoso servizio fotografico inviatoci da Grazia Cabano, pubblichiamo una nota del prof. Nesti, a seguito della conferenza sul significato dei simboli religiosi nel mondo odierno.




All'indomani delle celebrazioni della partenza da Quarto dei Mille con Garibaldi, sono stato a Genova, ancora addobbata a festa, per una conferenza sul significato dei simboli religiosi in un tempo di secolarizzazione. Per me è stata anche una felice occasione per rivedere la bella città ligure e incontrare anche amici che non vedevo da molti anni. È stata anche una felice opportunità per recuperare aspetti della storia religiosa delle minoranze spesso dimenticate.
In particolare ho avuto modo di riandare a figure come il pastore Salvoni, un biblista che a suo tempo collaborò con il card. Schuster a Milano e poi fu il pastore protestante che a Genova diede vita, con Linetti, all'esperienza editoriale del giornale "Lanterna".
L'incontro con Linetti, che è stato pastore battista e poi parlamentare verde, mi ha dato l'occasione di invitarlo a mettere per scritto gli aspetti della sua esperienza politico-religiosa. Spero che in queste pagine si possa ospitarlo in un prossimo futuro.
È stata altresì un'occasione per riandare a momenti e figure del cattolicesimo minoritario del 900, alludo al "Gallo" di Carozzo, ancora operosi. Mi ha fatto un piacere enorme ricordarli, dopo averli incontrati per la prima volta a Lione presso il convento domenicano, costruito da Carbusier, in occasione di alcune conferenze di P. Ducoque sulla Chiesa del post Concilio.
Non ho potuto incontrarmi con don Andrea Gallo, ma l'amico Roberto Sinigallia mi ha riconfermato la sua presenza alla prossima Summer School di S. Gimignano.
Simpatico è stato l'incontro con altri vecchi amici degli anni del "dissenso cattolico" del '68. Qui sotto ho il piacere di pubblicare alcuni momenti della sosta genovese grazie al servizio fotografico della gentile Grazia Cabano che di nuovo saluto.
(A.N.)






















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